Rappresentare. Rappresentarsi. Specchiarsi.

(Las Meninas, Diego Velàzquez – 1656, Museo del Prado di Madrid)

Rappresentare. Rappresentarsi. Specchiarsi.

Tre verbi apparentemente sinonimici, ma che in realtà racchiudono sfumature di senso molto oblique.
La storia dell’arte figurativa è ricca di opere oblique, nelle quali il punto di vista non è mai univoco. Esso può attraversare la realtà in maniera tale da spaccarla in due con un colpa di scure.

Questo è forse il quadro più obliquo che mente umana abbia mai potuto raffigurare.

Qual’è il punto di vista del pittore in quest’opera? E quale quello dello spettatore?
Fino a qualche decennio fa la critica separava questi due punti di vista:

– lo spettatore osservava (attraverso il quadro) il momento in cui Velàzquez ritraeva la coppia reale spagnola. I conuigi si trovavano esattamente nella stessa posizione dell’osservatore e lo specchio al centro del quadro rifletteva l’immagine dei due regnanti. Attraverso il quadro l’osservatore è presente alla vita di corte spagnola;

– il pittore osservava la coppia reale e la rappresentava nel suo quadro. Il suo, però, è un doppio punto di vista: osserva immobile i reali (pittore raffigurato nel quadro) e osserva e dipinge l’intera scena per l’osservatore (pittore reale).

C’è qualcosa che non va? Certo.

I punti di fuga, che dovrebbero convergere verso lo specchio al centro del quadro, in realtà si dirigono verso la porta, dove compare quel funzionario intento a reggere una tenda. Perchè?

In realtà è quello il reale punto di fuga e la chiave di lettura del quadro. Quell’uomo, all’interno della corte reale spagnola, aveva il compito di mostrare la coppia reale al pubblico in determinati momenti di vita privata. Perciò la coppia non può trovarsi nello stesso posto dell’osservatore reale, ma dietro quella tenda.
Ma allora qual è l’immagine riflessa in quello specchio? Nient’altro che il ritratto presente sulla tela.
Ma allora cosa sta guardando il pittore nel quadro? La risposta ci viene offerta sempre dallo stesso specchio. Non è nient’altro che un simbolo. E’ al centro della rappresentazione sotto tutti i punti di vista.
E’ lo specchio il simbolo intorno al quale ruota il significato dell’opera.

Proviamo a riformulare i punti di vista.
Il pittore sta dipingendo la coppia reale alle sue spalle, nascosta dietro la tenda. Accanto a lui si trovano altri personaggi, secondari. Perchè non inserire anche loro nel quadro? Non può farlo perchè la tela è girata e lo spettatore non può scorgerli dal minuscolo specchio centrale. Allora cosa fa?
Prende un enorme specchio e se lo piazza di fronte.
Inizia così a rappresentare tutto ciò che vede in quell’enorme specchio: il quadro attuale che lo spettatore ha di fronte!
Il quadro Las Meninas è in realtà uno specchio, di fronte al quale spettatore e pittore coincidono.

Il pittore si specchia mentre rappresenta la coppia reale e decide così di rappresentarsi. Lo spettatore infine si rispecchia nel pittore stesso!

Avete visto che non sono poi così sinonimi! 😛

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